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Paolo Rossi

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Sviluppare nei bambini e giovani di oggi, futuri uomini e donne del domani, sentimenti come l’empatia, l’amicizia, la socializzazione e la comunicazione fra di loro e nei confronti della società, è un elemento basilare per la loro crescita personale.

Partendo dal linguaggio come primo strumento di scopo, gli storici ci riferiscono che l'"Uomo di Neanderthal", una delle prime specie della catena evolutiva umana, aveva delle capacità linguistiche e comunicative diverse da quelle attuali dell'Homo Sapiens.

Una delle teorie più credibile è quella che l’evoluzione umana sia stata segnata dai cambiamenti climatici, dall’emigrazione/immigrazione per la ricerca di ambienti più favorevoli e confortevoli alla vita ed anche alla distribuzione del lavoro per età e per sesso.  Infatti, ci raccontano che le donne, i bambini e gli anziani raccoglievano frutta, verdure ecc., mentre gli uomini giovani erano dediti alla caccia, quindi cambiando di molto la loro dieta e sviluppando il loro potere cognitivo anche con le attività di scambio (commercio) con altre tribù. La necessità di coordinare e organizzare tutti questi elementi, giustificherebbe la comparsa del linguaggio (parlato) attuale come “prima forma di comunicazione”.

Ma non è solo la comunicazione attraverso “la parola” l’unico modo che abbiamo per far capire i nostri sentimenti, i nostri pensieri, le nostre voglie…

Il linguaggio corporale, fatto di gestualità ed espressioni, è una parte importante dell'universo della comunicazione che comprende una vasta gamma di comportamenti in grado di trasmettere significati.

Gesti, posture e sguardi, sono elementi fondamentali nell'interagire sociale, tenendo in conto che il 70% di ciò che trasmettiamo avviene attraverso l’espressione corporale rispecchiando molto la nostra personalità.

Sentimenti come l’empatia, la solidarietà, la paura al giudizio degli altri, l’insicurezza, ecc., sono chiaramente apprezzabili in entrambi i casi, sia verbale che gestuale.

Nell’ultimo tempo, la comunicazione sta subendo un forte cambiamento, con una marcata e negativa influenza negli adolescenti e nei giovani. Molto speso, essi preferiscono scambiarsi idee ed emozioni attraverso chat o messaggi vocali invece che parlare dal vivo.  L’uso eccesivo del Network per comunicarsi (WhatsApp, Facebook, Instagram, ecc.) sta portando alla perdita della comunicazione empatica, ossia conoscere e praticare l’empatia.

Quest’ultima non è altro che la capacità di “mettersi nei panni dell’altro” percependo, in questo modo, emozioni e pensieri e dà la possibilità di sentire i problemi degli altri come propri, ascoltando senza giudicare.

Il troppo tempo passato davanti a un PC, toglie la possibilità di una vita dal vivo in gruppo, sicuramente più ricca e più piena di nuove esperienze; pertanto, incomincia l’incapacità di creare nuovi rapporti e i primi segni di chiusura in loro stessi, fatti di paura al giudizio e al confronto con gli altri, fino ad arrivare al punto di non sentirsi parte integra della società e sviluppando dei comportamenti egoistici.

La conoscenza degli altri risulta essenziale, non solo nel poter offrire all'altro il proprio aiuto, ma nell'essere consapevole delle proprie capacità che possono essere messe in gioco solo nello scambio personale giorno dopo giorno.

 fonte : Come potenziare a scuola empatia e prosocialità

 

 

 


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